L’impiego di termocamere ad infrarossi nei locali aziendali: un’analisi sulle implicazioni giuridiche delle misure per il contrasto al “SARS-CoV-2” in ambito Privacy e nel diritto del lavoro

La crisi sanitaria dovuta alla diffusione della malattia COVID-19 ha sollevato diverse problematiche relative alla protezione dei dati personali, derivanti soprattutto dalle misure di sicurezza adottate (anche in ambito lavorativo) per prevenire la diffusione del contagio. Il presente articolo vuole analizzare, in particolare, se (ed a quali condizioni) l’uso di termocamere ad infrarossi all’ingresso dei locali aziendali sia compatibile con la normativa, di matrice europea, a tutela della privacy (il c.d. GDPR) e in particolare con le limitazioni alla raccolta ed al trattamento di dati “particolari”, come quelli relativi alla salute. Al contempo, l’esigenza di impiegare tali strumenti richiede di esaminare le disposizioni normative che, in Italia, vietano il compimento di accertamenti ed indagini sullo stato di salute dei lavoratori e che regolano, a particolari condizioni, l’installazione di impianti di videosorveglianza nei luoghi di lavoro.

The crisis caused by the outbreak of the COVID-19 pandemic has raised several issues concerning the protection of personal data, deriving above all from the security measures adopted (also in the workplace) to prevent the spread of the infection. This article wants to analyze, in particular, if (and under what conditions) the use of infrared thermal cameras at the entrance of company premises is compatible with the GDPR and in particular with the limitations on the collection and processing of “particular” data, such as those relating to health. At the same time, the need to use these tools requires an analysis of the national (Italian) legal framework which prohibits carrying out checks and investigations on the workers’ health and which, under particular conditions, regulates the installation of video surveillance systems in workplaces.

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