Riconoscimento facciale e diritti fondamentali: è la sorveglianza un giusto prezzo da pagare?

L’incidenza di nuovi strumenti di sorveglianza su base biometrica è sempre maggiore, imponendo una riflessione circa la effettiva necessità di un loro impiego massivo, data la loro intrusività. In particolare, la presente analisi si propone di osservare le conseguenze giuridiche che discendono dall’installazione di tecnologie basate su sistemi di riconoscimento facciale. Dopo aver, dunque, esaminato l’aspetto sociale e tecnico circa il loro funzionamento, si inserirà il fenomeno all’interno della più ampia problematica dell’obsolescenza normativa. Una mancanza di guida circa l’adozione del riconoscimento facciale non sta solamente mancando di giudizio pro futuro, ma sta minando a due sostanziali componenti del diritto pubblico: l’esercizio della sovranità statale, da un lato, e la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini, dall’altro.

The employment of means of surveillance based on biometric data is every year higher provoking the emerging of many questions about the effective necessity of their massive use and application. Those very intrusive technological instruments are observed in this paper by ascertaining the constitutional and legal issues with particular referral to facial recognition. Once facing a short scrutiny of the social and technical aspects, it is delivered an analysis of the phenomenon by looking at the dangerous lack of an ad hoc legal framework for the use of such technologies. This legislative obsolescence is creating void spaces directly mining both the State stability and sovereignty, and the protection of the fundamental rights and freedoms.

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