Rubrica Startup – La prima conferenza italiana sulle tecnologie legali è stata ideata da Kopjra, startup di Bologna specializzata nella tutela della proprietà intellettuale e della privacy

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Il mercato del cybercrime, per quanto riguarda il solo diritto d’autore, è stimato a livello globale oltre 40 miliardi di euro l’anno. Questo dato è sufficiente a stimare l’importanza del danno che il crimine sul web provoca ogni giorno a scapito dei detentori dei diritti. Istituzioni, grandi società e privati cittadini, sono sempre più minacciati da violazioni in grado di danneggiarli gravemente con una conseguente perdita reputazionale ed economica.

Per questo motivo si rende sempre più indispensabile un confronto serrato tra studi legali, accademia, imprenditori e fondi di venture capital per arrivare a concepire buone metodologie di tutela, sfruttando le potenzialità garantite dalle tecnologie legali. L’intersezione tra diritto e tecnologia è l’asse portante su cui si appoggia Legal Tech Forum, la prima conferenza italiana dedicata esclusivamente alle tecnologie legali che si è svolta a Bologna lo scorso 4 maggio e punta a diventare l’evento annuale di riferimento.

La conferenza pilota, organizzata da Kopjra in collaborazione con l’Università di Bologna e TIM #WCAP, ha visto passarsi il testimone sette startup legal tech italiane, fondi di venture capital (LVenture Group, TIM Ventures), docenti universitari, studi legali (Baker & McKenzie, Studio Previti) , grandi società (Gruppo Mediaset, Infocert) e istituzioni (AGCOM) che si sono confrontati sulle più disparate esigenze di trasparenza e legalità sul web.

Kopjra ha vinto il concorso per accedere a TIM #WCAP, acceleratore d’impresa del Gruppo Telecom Italia. È supportata anche da EIT Digital, Innovami e Knowbel, acceleratori rispettivamente di Trento, Imola e Modena. La startup, con sede a Bologna, si occupa di individuare, analizzare e monitorare le violazioni della proprietà intellettuale e della privacy, fornendo un ventaglio di soluzioni innovative in ambito stragiudiziale e giudiziale. Il team è composto da Tommaso Grotto (CEO) , Luca Trevisan (CFO) , Pier Raffaele Catena (CLO) , Emanuele Casadio (CTO) , Matteo Scapin (CMO) , Luis Pérez Sánchez (Senior Software Engineer) .”La pirateria non è solamente un fenomeno illegale, ma anche sociale e culturale di massa. Siamo in controtendenza rispetto al mercato, ma crediamo sia l’unico modo per fare innovazione” afferma Tommaso Grotto.

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