Poste, Prof. Gambino: “In gioco diritti costituzionali. Esito facilmente prevedibile”

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Ripubblichiamo il resoconto dell’intervista al Prof. Gambino dal portale Diritti Mercato Tecnologie (qui il link originale)

“Ci sono in gioco temi e diritti costituzionali”. Così il Prof. Alberto Gambino, Direttore del dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma e Direttore scientifico di Dimt, commentando il piano con il quale Poste Italiane si appresta ad introdurre il recapito a giorni alterni della corrispondenza fino ad un massimo del 25% della popolazione che risiede in particolari zone del territorio nazionale. L’occasione è stata l’edizione del 29 settembre di TGtg – Telegiornali a confronto, trasmissione di Tv2000 condotta da Cesare Cavoni.

“C’è una direttiva europea che impone il servizio universale a tutti gli Stati membri – aveva spiegato poco prima Francesco Zanotti, presidente della Fisc – fatta eccezione per eventi o casi particolari nei quali non è certamente compreso un quarto della popolazione italiana, come prevederà a regime il piano delle Poste. L’Italia rischia dunque una procedura di infrazione. La prima fase del piano parte in ottobre e coinvolge 250 Comuni, il 12% della popolazione verrà coinvolta dal 1 aprile 2016 e la restante parte dal febbraio 2017, quando la posta non arriverà più tutti i giorni in buona parte del Paese”.

“Non solo c’è la direttiva di cui parla giustamente Zanotti”, ha dunque chiosato Gambino: “Inoltre, c’è il tema della concorrenza, perché siamo in presenza di un monopolista che non può impedire ad una fetta di popolazione l’approvvigionamento di un bene pubblico essenziale. L’esito della vicenda è dunque a mio avviso scontato e non è limitato ad una procedura di infrazione”.

Dieselgate – Nel corso della trasmissione, con ospite in studio anche Lorenza Morello, giurista d’impresa e Presidente di Avvocati per la Mediazione, è stato affrontato anche lo scandalo che ha travolto Volkswagen. “Il problema sollevato dal caso non coinvolge evidentemente solo una casa automobilistica, per quanto importante”, ha evidenziato Gambino: “Il tema è che questa truffa, di fatto si tratta di questo, rincorre alcune esigenze del mercato, che allo stesso tempo cercano di trovare nelle normative sempre una evoluzione nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Ci si trova dunque davanti ad un confronto tra le esigenze dell’industria, quelle della cittadinanza e quelle del benessere in senso ampio”.

“Mi sorprendono – ha proseguito Gambino – le risposte di automobilisti che dichiarano di non essere interessati alla faccenda, perché dà il senso del significato civico con cui la cittadinanza utilizza le automobili, senza cioè alcun interesse su quelle che sono le esigenze degli altri. E mi sorprende anche il tema della class action, perché forse le associazioni dei consumatori avrebbero dovuto agire molto prima, perché questa cosa è uscita all’improvviso e certo non per merito loro. L’etica nel mondo imprenditoriale è il volano fondamentale che abbiamo noi italiani, perché gli standard qualitativi che esportiamo sono impostati su standard etici. Occorre dunque fare attenzione di fronte a scandali che potrebbero andare ad intaccare la fiducia in soggetti che di certi standard sono invece rispettosi”.

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