-La nuova riforma europea sul digitale- Le direttive europee e il ruolo delle Autority regionali sulle comunicazioni. Nuova direttiva SMAV e sua applicazione: le possibili ricadute sulle controversie contro le piattaforme e il ruolo dei Corecom

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La Legge di Delegazione Europea (22 aprile 2021, n. 53 – GU n.97 del 23-4-2021 – Vigente al: 8-5-2021) ha delegato al Governo il recepimento delle direttive europee.

NUOVA SMAV – direttiva (UE) 2018/1808

Nell’esercizio della delega per l’attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, il Governo osserva, oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui all’articolo 32 della legge n. 234 del 2012, anche il seguente principio:

prevedere specifiche misure a tutela dei consumatori di servizi di media audiovisivi, lineari e non lineari, anche mediante il ricorso a procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie e meccanismi di indennizzo in caso di disservizi, affidando la regolamentazione di tali procedure all’AGCOM, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Il rivisitato quadro giuridico mira in particolare ad adattare le regole in vigore al cambiamento delle abitudini di utilizzo dei contenuti audiovisivi. Sebbene la televisione continui a svolgere un ruolo principale nel settore, gli utenti ricorrono sempre più alla fruizione di contenuti su diversi dispositivi e attraverso i social media, o, più precisamente, le piattaforme per la condivisione di video.

Le principali sfide, infatti, risultano collegate all’utilizzo di questi canali, specialmente dai minori. In tale contesto, il contrasto ai contenuti nocivi e i discorsi di incitamento all’odio costituiscono un obbiettivo centrale del nuovo regime dei contenuti audiovisivi. Di conseguenza, la responsabilizzazione delle piattaforme per la diffusione di tali contenuti e l’introduzione di meccanismi di ricorso rivestono un ruolo critico al fine di fornire strumenti che tutelino gli utenti rispetto ai contenuti di incitamento all’odio.

Tra le diverse disposizioni introdotte al fine di affrontare tali sfide, la rinnovata Direttiva SMAV prevede che gli stati membri assicurino che siano disponibili meccanismi di ricorso extragiudiziale per la risoluzione delle controversie fra utenti e fornitori di piattaforme per la condivisione di video.

Tale disposizione mira a fornire un meccanismo aggiuntivo alle piattaforme e agli utenti per tutelare le rispettive posizioni in caso di conflitti.

Sul punto la Direttiva SMAV non fornisce indicazioni puntuali e vincolanti per gli Stati membri, con la conseguenza che le autorità nazionali e locali svolgeranno un ruolo fondamentale nell’implementazione dei meccanismi di ricorso stragiudiziale tra utenti e piattaforme.

La Legge di Delegazione Europea chiarisce che sia AGCOM l’autorità competente a strutturare questi sistemi di alternative dispute resolution, senza tuttavia definire i principi e le caratteristiche di tali rimedi extragiudiziali.

Gli unici punti fermi consistono nei requisiti di:

imparzialità La Direttiva SMAV, infatti, chiarisce che i meccanismi di ricorso extragiudiziale devono fornire una composizione imparziale delle controversie

– di complementarità l’ADR non priva gli utenti della tutela legale loro garantita dal diritto nazionale. Di conseguenza, tali sistemi dovranno non solo mantenere inalterata la possibilità di accedere ai rimedi giurisdizionali ma anche garantire che gli utenti e le piattaforme possano far affidamento su un meccanismo imparziale.

Ora, volendo parlare de iure condendo (visto che – lo si è detto più volte – il recepimento della direttiva è ormai imminente e dipende dai decreti legislativi in corso di elaborazione) come possiamo immaginare questo sistema di ADR nel quadro nazionale?

Partiamo dai pochi punti fermi che abbiamo: due premesse

  • AGCOM è l’Autorità preposta alla regolamentazione di queste nuove ADR, in virtù della legge di delegazione
  • AGCOM già opera in sistema di ADR, con Conciliaweb, che è la piattaforma per la conciliazione delle vertenze in materia di internet, telefonia e pay tv

Ora è facile intuire la conclusione del sillogismo. Date queste due premesse pare logico che anche le controversie che si dovessero instaurare tra i cittadini-consumatori e le piattaforme debbano essere gestite da AGCOM con Conciliaweb.

O – se non la piattaforma Conciliaweb – con una piattaforma molto simile, che ne ricalchi i meccanismi operativi e che attribuisca ai Corecom il compito della “messa a terra” del tentativo di risoluzione stragiudiziale della vertenza.

In altri termini, pare logico pensare che venga riprodotto lo stesso sistema di coinvolgimento del territorio, attraverso i Corecom, che in quanto autorità regionali delle comunicazioni sono in grado di fornire un’assistenza di prossimità al territorio.

In un tale quadro, si manterrebbe l’attuale equilibrio oggi esistente, in cui il livello di “governance” è statale e fa capo appunto all’Autorità nazionale; e il livello di attuazione del rimedio è locale – grazie ai Corecom – al fine di fornire un rimedio prossimo alle istanze di tutela degli utenti.

Spesso il livello locale, che risulta quello più vicino al cittadino, è stato posto al margine delle tematiche digitali che di natura spesso coinvolgono dimensioni non solo nazionali ma anche globali.

La Direttiva SMAV sembrerebbe fornire un’opportunità per invertire questa tendenza e valorizzare l’attività locale visto il margine degli Stati membri nell’implementazione dei meccanismi di ricordo extragiudiziale tra utenti e piattaforma.

Sul punto, nel caso italiano, i CORECOM regionali possono svolgere un ruolo centrale, forti della loro esperienza nel campo delle controversie tra utenti e operatori, per attuare rimedi che garantiscano la composizione dei conflitti con le piattaforme. Questa attività di natura extragiudiziale potrebbe essere anche coordinata a livello nazionale, costituendo inoltre un modello anche per altri Stati membri al fine di assicurare che i cittadini possano ricorrere a strumenti di tutela prossimi e accessibili.

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About Author

Dopo la laurea in Diritto processuale civile con il massimo dei voti presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano e il perfezionamento quale giurista d’impresa presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università Bocconi, è avvocato presso il Foro di Milano, patrocinante in Cassazione e nelle altre giurisdizioni superiori. Dal 2018 è Presidente del CORECOM Lombardia (Comitato Regionale per le Comunicazioni), authority della Regione Lombardia e organismo funzionale decentrato dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni (AGCOM), delegato alla trattazione del contenzioso fra utenti e operatori delle telecomunicazioni, nonché a funzioni di controllo e vigilanza in materia di audiovisivo. Autrice di studi e pubblicazioni in materia di diritto delle comunicazioni e dei nuovi media. Fra i titoli più recenti: L’altro Virus – Comunicazione e disinformazione al tempo del Covid 19, con Massimo Scaglioni, Edizioni Vita e Pensiero, 2020; Libro bianco Media e minori – L’educazione ai nuovi media ai tempi del coronavirus - Rubbettino editore, 2021.

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