La lezione AgCom

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La bozza di regolamento che l’AgCom in materia di tutela del diritto d’autore online, propone l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni come alternativa amministrativa all’Autorità Giudiziaria e alle garanzie attribuite alle parti interessate dai suoi provvedimenti. il Prof. Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, ha analizzato il testo della bozza di regolamento in coerenza con la giurisprudenza italiana e comunitaria in materia di misure volte ad impee’ dire la commissione di violazioni derivanti dalla abusiva messa a disposizione del pubblico di opere protette. Il procedimento di rimozione dei contenuti illeciti dai siti è ciò che potrebbe fare già ora l’AgCom in base ai poteri di vigilanza che le conferisce la legge vigente. La questione effettivamente in gioco non è il metodo per chiudere un sito illegale,piuttosto quando un sito viene definito illegale e se la rimozione dei contenuti illeciti non si presti al filtraggio tout court dei contenuti. I diritti legittimi degli operatori del mercato, anche online, non possono determinare la natura della libertà di espressione in rete, escludere la competenza dell’autorità giudiziaria configurerebbe un attacco ai diritti fondamentali, come la libertà di espressione. Non on sarebbe una decisione di uno degli Organi dello Stato ma di una Autorità amministrativa con compiti di garanzia e di regolazione dei servizi di pubblica utilità, senza che le loro funzioni trovino una definizione nella Costituzione della Repubblica.
Quando lanciammo la proposta di un Internet Bill of Rights si levarono critiche contro chi voleva “mettere le mutande alla rete” e alla sua libertà. Facevamo già allora notare che nel nome della lotta al terrorismo, alla contraffazione, alla pornografia o per la difesa della “morale socialista”, per via normativa e tecnologica si cercava di ridurre la disintermediazione nella comunicazione digitale, propria della natura costitutiva interattiva della rete. Questa straordinaria estensione dello Spazio Pubblico costituisce il terreno di conflitto per la definizione della sua natura fattuale e per la gestione o l’autodeterminazione delle identità dei suoi fruitori/generatori. Il Consiglio d’Europa propone linee guida per tutelare i principi che favoriscono democrazia e diversità culturale in rete. Neutrality, tutela dei minori e della privacy sono alcuni degli obiettivi indicati dal Consiglio d’Europa per tutelare gli utenti in termini di tracciabilità, geolocalizzazione, sfruttamento dei dati raccolti online. I vari stati membri dovranno dunque seguire le nuove linee guida di una nuova governance di Internet, nella strategia digitale fissata nel triennio 2012-2015.
Se vogliamo che L’AgCom sia effettivamente una autorità garante dobbiamo porci il problema della competenza, dell’autonomia e dell’autorevolezza dei suoi membri, otto nominati dal Parlamento e il presidente dal Governo. Non è la bozza di regolamento da cambiare ma la composizione dell’AgCom.
Il 9 maggio scadrà l’attuale Autorità per le comunicazioni e ci sarà la nomina dei nuovi membri occorre occuparsene, proporre che possiedano autorevolezza e qualità effettive, occorre usare la rete per proporre criteri e persone con caratteristiche adeguate.

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