Do You Know…DAB?

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Chi Di Voi Conosce il “DAB” ?

Pochi, molto pochi e questo è già un punto curioso sul quale si potrebbe porre attenzione ma prima di farlo mi premere procedere con una spiegazione alla portata di tutti.

COS’E’ DAB –

acronimo di Digital Audio Broadcasting non è altro che la trasposizione in fatti, nel sistama radiofonico, di quanto già avvenuto per il sistema televisivo a seguito dell’introduzione del DVB-T Digital Video Broadcasting – Terrestrial , meglio conosciuto come DDT o Digitale Terrestre.

Il DAB è la concretizzazione dell’evoluzione tecnica applicata alla trasmissione di flussi audio attraverso onde radio e presenta una pluralità di vantaggi:

-in termini qualitativi, per la possibilità di poter trasmettere, potenzialmente, alla qualità di un compact disk (128 kb/s) senza alcun disturbo da interferenze.

-in temini quantitativi dal momento in cui sarà possibile trasmettere molto più di una emittenza sulla medesima frequenza.

DAB IN ITALIA, UNA PANORAMICA –

Ad oggi la fotografia del DAB in Italia assume contorni troppo sfumati sia dal punto di vista legato alla legislazione che da quello legato alla sperimentazione.

Sotto il primo punto di vista, quello di nostro primario interesse, Il sistema di radiofonia digitale è sviluppato nell’ambito del progetto Europeo Eureka 147 Digital Audio Broadcasting (DAB) e standardizzato dal European Telecommunications Standards Institute (ETSI)

In particolare la disciplina sul territorio italiano è dettata dell’attività portata avanti (con non troppa celerità) dall’AGCOM conclusasi e caduta nell’oblio da oltre due anni dal’ultima delibera.

Il secondo punto di vista è di difficile inquadramento proprio perchè legato a caratteristiche tecniche di difficile comprensione e comunque legate all’evoluzione delle tecnologie nel tempo.

La sperimentazione, iniziata da ormai abbondanti ed eccessivi OTTO anni è affidata alle singole radio, già presenti nel mercato analogico, organizzate in associazioni/consorzi ( nello specifico Club DAB Italia, Euro DAB Italia, CR DAB) con lo scopo di

permette  alla radiofonia italiana privata di essere pronta all’avvento ineludibile della tecnologia DAB, confermando la radio quale mezzo moderno ed adeguato all’applicazione delle nuove tecnologie ed, al tempo stesso, artefice dei fenomeni di convergenza che stanno sempre più caratterizzando la storia dei media elettronici.

(fonte: www.dab.it )

PROFILI PROBLEMATICI –

Peccato solamente che la suddetta suggestiva citazione sia stata redatta nel lontanissimo 2005 e che nel frattempo siano nate nuove tecnologie più efficienti ed evolute.

Curioso che il digitale terrestre “più famoso” (DTT per intenderci) sia “partorito” dal nulla assoluto in un arco temporale brevissimo a fronte di sforzi logistici ed amministrativi molto più consistenti di quanti non ne richiederebbe la tecnologia soggetto di questo post.

Ugualmente e contestualmente curioso come, i produttori, spesso pionieri e catalizzatori dei processi concernenti l’evoluzione del mercato per le nuove tecnologie, siano rimasti e continuino a rimanere inermi in termini di promozione e vendita di ricevitori DAB ormai in commercio da anni.

Drammaticamente tangibile l’arretratezza dello scenario tecnologico italiano a supporto della realtà radiofonica rispetto a: Nord America, al resto dell’Europa e paesi come India, Sud Africa, Cina e Australia.

Per concludere, profilo abbondantemente ignorato per miopia ed inerzia attribuibile all’AGCOM è l’esistenza e la conseguente possibilità di accesso al mercato della, non più trascurabile, realtà delle “web radio”, evincibile dalla totalità del testo della delibera, palesemente riferito a quei soggetti già presenti sul mercato analogico.

Aggiungo che è attualmente in pendenza presso il TAR del Lazio, l’impugnazione della delibera AGCOM del dicembre 2009. Impugnazione posta in essere da uno dei consorzi precedentemente elencati, nello specifico CR DAB, consorzio costituito dalle più importanti emittenti a livello locale

CONCLUSIONI –

Non resta che esortare tutti i protagonisti della scena a svolgere il proprio ruolo in tempi necessariamente brevi.

Siamo ancora in tempo per salire sul treno dell’audio digitale e non perdere un occasione di evoluzione infrastrutturale e tecnica volta all’aumento del pluralismo e della fruibilità di un mezzo, quello della radio, che da sempre e ancora oggi svolge e deve svolgere un ruolo da protagonista nei mondo dei media, un mondo quanto mai in continuo e turbinoso movimento.

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About Author

Claudio Bruno is a law student at Bocconi Univesity. He is also Schedule Planning Manager at Radio Bocconi. His main interests include information technology and social networks. He has an in-depth knowledge of both legal and technical aspects.

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