Francia, rinviata l’entrata in vigore della “Google tax”

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Passo indietro del governo francese sulla “Google tax”, inserita dal Senato nel testo della legge finanziaria 2011 lo scorso 23 novembre. In seguito alle proteste dei rappresentanti del settore pubblicitario, il governo ha deciso di rinviare di sei mesi l’entrata in vigore della norma, diretta ad introdurre una tassa dell’1% sull’acquisto di pubblicità online per assicurare all’erario una parte degli introiti realizzati dai più importanti operatori della rete, fra i quali lo stesso Google.

La nuova tassa, frutto di un emendamento del relatore della Commissione Finanze, Philippe Marini, mirava ad attuare un principio di equità nei mezzi pubblicitari tra televisione e web, evitando le distorsioni alla concorrenza causate dalla localizzazione fuori dai confini francesi dei più importanti venditori di spazi pubblicitari online. La disposizione avrebbe interessato i soli scambi tra operatori commerciali (B2B).

La pausa di riflessione servirà al governo transalpino per migliorare, entro il 1 luglio 2011, un provvedimento che, come ha dichiarato la direttrice del sindacato degli inserzionisti online, Marie Delamarche, ha sì come obiettivo “tassare i grandi colossi di internet che sfuggono al fisco francese ma, poiché tassa tutti senza eccezione, mette a rischio anche i piccoli attori francesi”.

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